La "Serie dello Zodiaco" di Johfra Bosschart
Ho
scoperto Johfra Bosschart alcuni anni fa. Sono rimasto a dir poco
affascinato, oltre che ammaliato dalla perizia pittorica palesata, dalla
quantità di messaggi "nascosti" nei suoi dipinti. Che si parli di pittura o di esoterismo, non è da tutti possedere
un simil dono della sintesi come Johfra; così un po' per ammirazione, un po'
per curiosità, ho iniziato a studiare alcune sue tavole.
Johfra Bosschart è nato a Rotterdam, in Olanda, il 15 dicembre
1919, ed è morto a Fleurac, in Francia, il 6 novembre 1998, all'età di 78 anni.
Ha firmato le sue opere con "Johfra", un acrostico del suo nome
completo, ovvero Franciscus Johannes Gijsbertus Van Den Berg. A volte
aggiungeva anche il nome da nubile di sua madre, "Bosschart", ai suoi
dipinti. Fondatore del gruppo "Meta-Realista", ormai defunto, ha
descritto le sue opere come "Surrealismo basato su studi di psicologia, religione,
Bibbia, astrologia, antichità, magia, stregoneria, mitologia e
occultismo". Johfra si affiliò ad un movimento esoterico: il Lectorium Rosicrucianum, ad Haarlem. Lì, lui e sua moglie Diana lavorarono per l'ordine dei leader dei cherici. Il concetto gnostico appreso in quella fraternità impattò il simbolismo dei suoi dipinti esoterici. Nel 1973 Johfra fu incaricato di eseguire le dodici immagini
zodiacali da Engel Verkerke. Allo stesso tempo Walter Kamp gli ha anche
commissionato sette dipinti che sono diventati noti come "The Maldoror
Series". Nell'aprile del 1974, lavorando nel suo nuovo studio nella torre
di Moulin du Peuch, Johfra aveva completato i tre segni Cancro, Leone e
Vergine. Pochi mesi dopo, Scorpione e Bilancia erano stati ultimati e verso la
fine dell'anno anche Sagittario e Capricorno. L'anno successivo completò la
serie con Acquario, Pesci, Ariete, Gemelli e Toro.
Cancer, è il primo dei dodici segni rappresentanti lo Zodiaco a
cui Johfra lavorò. Seguono alcuni miei spunti per l'interpretazione esoterica
del dipinto.
In astrologia il Cancro è considerato il segno all’inizio del
quale cade il solstizio d’estate, quando il Sole raggiunge il suo punto più
settentrionale. Allora l’astro sembra rimanere stazionario per qualche giorno
prima di scendere obliquamente verso sud, ma oggi con la precessione degli
equinozi, il Sole solstiziale sorge nella costellazione dei Gemelli. D'altronde
anche gli astronomi moderni non hanno mai voluto cambiare il nome dei due
tropici, del Cancro e del Capricorno, che più correttamente avrebbero dovuto
chiamarsi Tropico dei Gemelli e Tropico del Sagittario.
Il Cancro è la meno luminosa delle dodici costellazioni dello
zodiaco: la sua lucida β Cancri, raggiunge
appena la magnitudine di 3,52. È
stata battezzata col nome di un personaggio secondario della mitologia: un
cancer, che in latino significa sia “granchio” che “gambero”. Caio Giulio Igino, scrittore ed astronomo romano, narra che mentre
Ercole stava combattendo contro l’Idra di Lerna, un granchio uscì da una palude
per morderlo. L’eroe, furioso, lo calpestò rabbiosamente riducendolo in
poltiglia, ma Giunone, nemica di Ercole, frutto di un amore adulterino di
Giove, volle riservargli un posto nello Zodiaco.
Negli occhi del crostaceo celeste brillano due stelle conosciute
bene fin dall’antichità con i nomi di Asellus Borealis, “asino boreale” (γ Cancri) e Ausellus Astralis, “asino australe”
(δ Cancri) e rappresentano i due asini che, nell’opera Catasterismoi raccontata dall’astronomo greco Eratostene, Dioniso
ed Efesto cavalcarono in battaglia. Il centro nebuloso del Cancro è occupato da M44, uno degli ammassi
aperti più vicini al nostro sistema solare, conosciuto sin dai tempi di Tolomeo
con il nome di Presepe. M44 è racchiuso all’interno di un quadrilatero stellare
che i Greci chiamarono Mangiatoia (in greco Phatne, in latino Praesaepe), nella
quale sembra che i due animali stiano mangiando. L’interpretazione cristiana
assegnò a “θ Cancri” e a “η Cancri” l’identità di Giuseppe e
Maria, genitori di Gesù, mentre “γ
Cancri” e “δ
Cancri” furono
identificati con un bue ed un asinello*.
Tuttavia, come si può notare, la sagoma della costellazione non
ricorda un crostaceo. Presso i popoli mesopotamici era detta AL.LUL in sumerico
e Alluttu, che dignifica “granchio”, in accadico; ma talvolta il segno era
raffigurato da una “tartaruga”, mentre per gli antichi Egizi, rappresentava un
“polpo” o uno “scarabeo”, simbolo del dio Kephri, considerato nel Libro dei
morti l’aspetto mattutino del Sole.
Lo scarabeo, la tartaruga, il granchio per l’appunto, sono tutti
animali lenti, ritardatari, che necessitano più tempo del dovuto nel compire un
ipotetico percorso o giro rispetto ad altri concorrenti ben più veloci;
lentezza che in chiave simbolica rappresenta la scarsa idoneità nel tagliare
sincronicamente il traguardo solstiziale. Se ci pensiamo bene, a partire dal
solstizio d’estate, la durata del giorno comincia a diminuire. Il Sole, giunto
alla declinazione positiva più alta nel cielo, comincia a tornare indietro
similmente a un polpo, un granchio o un gambero che cammina a ritroso.
“Come il gambero o il granchio è un animale che cammina
all’indietro e obliquamente, così il Sole in tale costellazione comincia a
retrocedere in linea obliqua.”
(Ambrogio Teodosio Macrobio)
Il Cancro non può che essere un segno femminile, d’Acqua; e Madre.
È il segno dell’inconscio, della fertilità, dei sogni, della gestazione,
domicilio della Luna. Le gemme più adatte sono quelle bianche lattiginose e
iridescenti. Prima tra tutte l’adularia o pietra di Luna. In Oriente si usa a
scopo divinatorio, le veggenti nelle notti di Luna calante la mettono sotto la
lingua per profetizzare. Gemme omologhe al Cancro sono anche quelle che si
trovano nel mare, come la perla che può contribuire a curare gli squilibri
emotivi.
Quando la Luna, risorta dagli inferi, appariva nel cielo stellato
come un’esile falce per crescere ogni notte e farsi più consistente, via via
che si avvicinava al plenilunio, assumeva in Grecia il nome di Artemide
(Artemis). La si raffigurava come indomabile e vendicativa cacciatrice; con una
lancia, le temibili frecce e un argenteo arco, simbolo della luna crescente.
Quando appariva con una lunga veste che le giungeva fino ai piedi, veniva anche
considerata patrona delle nascite.
*troverete quantomeno insolito per una costellazione che domina il
cielo estivo e che raffigurerebbe un animale marino, ospitare formazioni
stellari i cui nomi evocano immagini natalizie, ma questa è un’altra
storia…
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